Fino ad oggi quanti di voi si sono chiesti: “scelgo una macchina con sensore CCD o sensore CMOS?” E, come l’asino di buridano, hanno impiegato mesi prima di effettuare con cura la loro scelta. Tanti però oggi ringraziano d’aver ignorato le cavillose specifiche tecniche lasciandosi andare ad una scelta di petto basata solo ed esclusivamente sulle proprie esigenze.
Le due tecnologie, infatti, non sono semplici da mettere a confronto a causa delle fuorvianti politiche delle case produttrici che, esclusivamente per questioni di carattere commerciale,tendono a mettere in risalto i vantaggi di una e dell’altra tecnologia dimenticando le esigenze “reali” del consumatore. I sensori CCD (charge coupled device) e CMOS (complementary metal oxide semiconductor), sono due tecnologie oggettivamente diverse ma non per questo inferiori l’una all’altra. Entrambe le tecnologie, infatti, convertono la luce in carica elettrica che viene poi processata come segnale elettrico uno analogico e l’altro digitale.
Mentre il sensore CCD trasferisce ogni carica del pixel su di un numero limitato di nodi per poi essere convertito in un valore di tensione e memorizzato nella macchina in analogico, il sensore CMOS invece integra in sé l’amplificatore di segnale, il correttore di rumore ed uno specifico circuito che consente ad ogni pixel ad una specifica conversione di carica in digitale. Fino ad oggi il CCD ha offerto ottime prestazioni in settori dove era richiesta un’elevata qualità d’ immagine, mentre il sensore CMOS è stato maggiormente apprezzato da chi desidera basso consumo e dimensioni ridotte.
fonte: www.fotografia30.it
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