lunedì 29 ottobre 2007
Appunti di…..viaggio - Giuseppe De Marte
Sono nato a Reggio Calabria ed ho cominciato a fotografare negli anni 70 con una Minolta a telemetro.
In occasione del mio trasferimento a Napoli per ragioni di studio, sono entrato in contatto con il mondo universitario e della contestazione. Ho incontrato un gruppo di fotografi napoletani che si ritrovavano presso un’associazione che si chiamava “Atelier 70 - Centro di incontro, confronto, scontro di tendenze d’espressione visiva”.
Ho così cominciato a fare reportage ed ho acquistato da uno di loro una Asahi Pentax Spotmatic 1000, con un meraviglioso 17 mm che mi faceva vedere la realtà….. in un altro modo.
Per tornare alla realtà, ho dovuto subito integrare questa scarna dotazione con altri due obiettivi, un 35 e un 135mm e, solo successivamente, con un altro corpo Pentax ed uno zoom 70-210.
La scoperta più stimolante del periodo napoletano fu che la mia camera, con pochi accorgimenti si poteva trasformare in camera….oscura. Trascorrevo ore strappate al sonno o allo studio per sviluppare e stampare o per migliorare i miei lavori in bianco e nero: il negativo, “tirato” con Rodinal, per aumentare la sensibilità della pellicola, la carta sempre più…dura, per aumentare il contrasto, il “taglio” delle foto, per rendere più espressivi i ritratti e tante, tante prove, erano l’unico modo per imparare. La sera infinite discussioni sulle foto con gli amici di Atelier 70! Abbandonato il bianco e nero per il colore e le dia, solo nel 2004, grazie a photoshopping ho prima scansionato e poi pubblicato una selezione dei negativi e delle dia.
A Milano ho ritrovato un vecchio amico, Lanfranco Colombo, che mi ha incoraggiato a fare di quei files anche le stampe da pubblicare sulle vetrine di Giovenzana per “immagini on the road”. Così quelle vecchie foto hanno ripreso nuova vita.
Ho conservato religiosamente le mie due Pentax e finalmente da due anni ho acquistato una digitale con una stupendo zoom Leica! E’ cambiato anche il mio modo di fotografare. Prima in viaggio o per un reportage bastavano 4-5 pellicole di diversa sensibilità, dia e/o negativi, ora 500 foto stanno in un…. Giga.
Il “viaggio” è l’occasione anche per osservare meglio quello che ti colpisce, quello che è diverso o che non puoi trovare altrove, luoghi, facce, situazioni, dettagli sono tutti li con te ed il tuo occhio li cattura, come una preda colpita da un’ arma innocua.
Un ultima cosa dedicata ai giovani che si affacciano alla fotografia, pensando di farne il proprio lavoro: vi auguro di fare tanti soldi con le foto, ma se non vi basteranno per vivere, provate ugualmente a fotografare con amore e mettendo dietro l’obiettivo le vostre emozioni…..
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Foto molto qualunque, disordinatamente amatoriali.
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