La fotografia digitale ha la caratteristica di utilizzare un numero determinato di pixel, come pure di colori assegnabili a ogni singolo pixel.
Il numero di pixel è determinato dall'area utile del sensore, per esempio 12,1 milioni di pixel effettivi per la NIKON D700.
Il numero di colori visualizzabili è invece variabile a seconda della regolazione della fotocamera. La NIKON D700 permette di impostare un output basato su un RAW/NEF a 12 o 14 bit/colore. Per default la macchina parte con l'impostazione a 12 bit/colore, che può essere modificata agendo sul menù delle impostazioni di scatto.
La differenza sembra poco importante fino a che non si considera che questi valori sono esponenziali: rappresentano la potenza di 2 nel sistema binario di classificazione dei colori da parte del computer.
Scattando in JPEG, che offre un output a 8 bit/colore, si disporrà di circa 16,8 milioni di colori fra cui scegliere. Mentre 12 bit/colore vogliono dire poter scegliere fra 2^12 colori, poco più di 68,7 miliardi di colori possibili; elevando la conversione analogico/digitale a 14 bit/colore le sfumature possibili ammontano a 2^14 colori possibili, cioè quasi 4400 miliardi! Ovviamente i pixel di un'immagine sono in numero molto inferiore, ma ciò che conta è poter disporre di una ampia pallette di scelta.
Il vantaggio di utilizzare il NEF a 14 bit/colore per i propri file è duplice:
•grande aumento della precisione di riproduzione dei colori e delle sfumature (rispetto agli 8 bit/colore del JPEG, ma anche rispetto ai 12 bit/colore)
•possibilità di sfruttare in futuro l'aumento della qualità di stampa.
Come nei recenti dieci anni di evoluzione abbiamo visto un grande miglioramento, dovuto all'introduzione di più inchiostri nelle stampanti inkjet, così è probabile che in futuro si abbia la possibilità di stampare colori ora non riproducibili.
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