martedì 30 novembre 2010

Fermare la realtà con una fotografia

È importante la fotografia? E quanto? Sì, la fotografia è importante, importantissima.
In qualunque applicazione la fotografia permette di riprodurre, salvandola, la realtà.
Fermando la realtà la fotografia la salva, innanzitutto dal tempo, che modifica la realtà, in meglio o in peggio non ha importanza, per certo la modifica. Esistono poi realtà "sacrificabili", che non è necessario fotografare: un uovo di gallina, anche se in realtà diverso tanto dal precedente che dal successivo, alla fine è continuamente replicato/fotografato dalla natura stessa.


Ma ci sono realtà che la natura, o l'uomo – che fa comunque parte della natura – non è in grado di replicare.
E ci sono poi soggetti, o oggetti, che se fosse comunque possibile replicare perderebbero di valore o di importanza, basta pensare alla copia di un quadro, o di un affresco.
L'arte, per quanto creata dall'uomo, è uno degli esempi più illuminanti di realtà non replicabile: un pittore durante il suo percorso può aver eseguito le tele migliori nella maturità, ma questo non toglie nulla alle tele eseguite agli inizi della carriera: le ultime potranno anche essere migliori, potranno essere quelle che lo ricorderanno universalmente, ma non sostituiscono le prime.
Continuando su questo pensiero, se gli ultimi lavori non sostituiscono il primo, niente sostituisce gli ultimi, o i più importanti. Ed ecco la fotografia, la riproduzione del dipinto, eseguita con le migliori sorgenti di illuminazione professionali, e naturalmente con la fotocamera che trasferisce il maggior numero di dettagli e di sfumature di colore.
La fotografia quindi che salva dal tempo la tela; procedura complessa ma alla fine non impossibile.
Ma cosa fare quando si parla di pittura ma di un'altra tecnica, come l'affresco?

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