La lunghezza focale dell'obbiettivo e rapportata alla diagonale del sensore, nel senso che, riducendo le dimensioni del sensore sono necessari obbiettivi di focale più corta per ottenere la stessa inquadratura e viceversa.
Dato che le dimensioni dei sensori non hanno uno standard, si usa indicare la focale equivalente ad un obbiettivo delle macchine fotografiche a pellicola 35 mm.
Nel caso delle reflex che utilzzano gli stessi obbiettivi utilizzati dagli apparecchi tradizionali a pellicola, si indica il fattore di moltiplicazione, questo perchè i loro sensori sono quasi sempre più piccoli dell'area di ripresa degli apparecchi a pellicola 35 mm (come detto sopra, e che è di 24x36mm)
Le reflex Nikon per esempio adottano un sensore con dimensione pari a 23,7x15,6 mm e quindi il valore di conversione è di 1,5. Tradotto vuol dire che moltiplicando il valore della focale dell'obbiettivo per 1,5 si ottiene la focale corrispondente esatta.
Facendo un esempio, un obbiettivo di 18 mm (che equivale ad un super-grandangolo per le reflex a pellicola 35mm), si trasforma in un 27 mm.
La concorrente Canon invece, equipaggia alcune delle sue fotocamere con un sensore 24x36 mm (chiamato full-frame) e quindi in questo caso le ottiche non subiscono variazioni di focale.
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